Da quando ho iniziato questa avventura albanese mi sono imbattuta in diversi italiani innamorati dell’Albania, una di loro è Elena Pagani, giovane scrittrice, giornalista pubblicista e redattore della rivista al femminile Dimmi! di Bergamo.
Di Elena ho già amato “Dove i bunker diventano coccinelle“, la sua prima opera dedicata alla terra delle aquile, un libro che ripercorre la storia dell’Albania dal periodo dell’Impero Turco fino ai giorni nostri, puntando molto l’attenzione sull’aspetto umano e culturale. Un testo avvincente che ho letto in soli due giorni e che mi ha condotta a contattare l’autrice per complimentarmi con lei e per proporle un’intervista, uscita più o meno un anno fa.
Oggi sono di nuovo qui a parlarvi di Elena Pagani poiché il prossimo 9 marzo alle ore 15,00, durante la fiera internazionale dell’editoria di Milano, presenterà in anteprima nazionale “InfoAlbania. I media albanesi dal XX secolo ad oggi” edito da Besa editrice, nell’ambito dell’evento Spazio Balcani, che si terrà nello stand B30 del padiglione 3.
Il libro è frutto di un attento studio dell’autrice sullo sviluppo del tele giornalismo in Albania in relazione al quadro storico-politico dell’epoca che vedeva l’Albania stretta nel regime comunista e la libertà di stampa fortemente limitata e pilotata dal Partito.
I mezzi di comunicazione quali televisione, giornali e radio erano infatti utilizzati come strumento di propaganda per esercitare una forte influenza sul pubblico albanese, riducendo quasi a zero la libertà di espressione.
TEMATICHE AFFRONTATE NEL LIBRO
Anche in questo libro, come nel precedente, Elena pone l’attenzione sul legame tra Italia e Albania raccontando come la formazione e lo sviluppo della televisione pubblica albanese fu influenzata dalla nostra RAI, emittente amata dai cittadini albanesi fin dai suo arbori.
La nascita del tele giornalismo albanese e il suo sviluppo durante il regime comunista di Enver Hoxha, rappresentano il fulcro dell’opera, argomentati da un’attenta analisi della relazione che si è creata tra comunicazione massmediatica e politica albanese non solo durante il regime, ma anche nella fase di democratizzazione avvenuta successivamente.
Il potere che la comunicazione televisiva esercita sulle nazioni è immenso; in un paese come l’Albania, governato per decenni da un regime che utilizzava i mass media a scopi di propaganda, imbavagliando l’informazione, plagiandola e costruendola ai propri scopi, diventa difficile liberarsi da questa morsa e dall’abitudine di utilizzare la televisione pubblica per scopi politici. In InfoAlbania, Elena Pagani ci racconta infatti di un periodo post comunista che ha visto la nascita di numerose altre emittenti televisive dove però non ci sono stati grandi miglioramenti dal punto di vista della libertà di espressione dei media.
E ancora oggi dove c’è molta informazione, la libertà di espressione rimane penalizzata; Reporters Without Borders, organizzazione non governativa che difende la libertà di stampa, nel 2016 collocava l’Albania al 82° posto nella classifica mondiale della libertà di espressione nelle nazioni. Sebbene nel 2017 l’Albania abbia guadagnato 6 punti collocandosi al 72° posto, la strada è ancora lunga.
É facile quindi comprendere l’importanza del contributo di autori come Elena Pagani, un’italiana innamorata dell’Albania, proprio come me.
La storia dell’Albania, in particolar modo gli anni del regime di Enver Hoxha, continuano a coinvolgermi in modo prorompente e anche se Venerdì 9 marzo non potrò essere presente alla presentazione di InfoAlbania poichè sarò a Tirana ad accogliere un gruppo di turisti novaresi che per una settimana visiteranno questa bellissima terra, ma non vedo l’ora di averne una copia tra le mani, sono più che certa che lo divorerò in pochissimi giorni.