Përmet: il cuore rurale dell’Albania

piscine Benje

Ogni volta che qualcuno mi chiede qual è stata la località albanese che più mi ha stupito, io non ho alcun dubbio e rispondo sempre Përmet.

Attraversata dal fiume Vjosa e circondata da montagne verdi, Përmet è un ex villaggio ottomano del XV secolo, famoso per i grandi Parchi nazionali, le immense vallate, i prodotti tipici (alcuni dei quali tutelati da Slow Food Albania) e le terme.

Durante il regime comunista era considerata la capitale non ufficiale dell’Albania, adesso è la meta adatta per godersi un po’ di relax e conoscere la vera Albania rurale.

Sono ancora pochi i turisti che arrivano in questa città, alcuni la scoprono per caso – percorrendo la strada che da Tepelene giunge ai confini con la Grecia, per poi salire fino a Korça – e ne restano affascinati.

Io ci sono adatta apposta, incuriosita dalle foto trovate per caso in rete e dai lusinghieri articoli che la decantano come “patria dello Slow Food albanese” e città più sicura di Albania (un rapporto della Procura albanese del 2015 elogia l’assenza di denunce penali per quell’anno) e non me ne sono pentita, anzi.

Përmet

COSA FARE A PËRMET

Përmet è autenticità balcanica pura: non ci sono attrattive turistiche degne di nota, non ci sono musei, non ci sono locali mondani. A Përmet c’è solo l’Albania vera: quella rurale, fatta di contadini che coltivano le terre e portano il bestiame al pascolo e quella più squisitamente tradizionale, fatta di edifici comunisti, di angoli che sembrano usciti dagli anni ottanta italiani, di bambini che giocano nelle strade, di gente che ha ancora voglia di stare insieme.

I punti di ritrovo degli abitanti di Përmet sono essenzialmente tre:

  • la piazza centrale;
  • il fiume Vjosa;
  • le terme di Benje.

Le ore della giornata a Përmet sono scandite dai passi delle persone che attraversano la gigantesca piazza centrale, dedicata all’eroe nazionale albanese Abdyl Frasheri, con una grande statua del realismo socialista raffigurante un partigiano. Intorno alla piazza ci sono alcuni bar e caffetterie, sempre popolati di persone che chiacchierano, bevendo caffè o raki.

Se volete scoprire la città e i suoi dintorni e non avete guide né cartine, vi basterà sedervi in uno qualsiasi di quei locali e attendere; in breve tempo vi ritroverete al tavolo con perfetti sconosciuti, desiderosi di conoscervi e di farvi conoscere la loro patria, proponendovi tour, contatti di amici (che affittano case, che hanno ristoranti, che vendono artigianato, ecc). Non temete, siate aperti e senza pregiudizio: nessuno vuole vendervi nulla, semplicemente da queste parti non sono ancora abituati al turismo e quindi quando incontrano un forestiero sono davvero lieti di poter essere ospitali e fornire un ottimo ed autentico servizio turistico.

Arrivando a Përmet in una giornata estiva, troverete la città completamente svuotata; vagherete per le strade cittadine, domandandovi dove siano finiti i suoi abitanti. La risposta l’avrete scendendo verso le sponde del fiume: lì troverete intere famiglie che si godono la frescura delle acque del fiume, lasciandosi dondolare dalla corrente.

fiume Përmet
Il fiume di fiume Përmet: qui è dove gli abitanti trascorrono le ore più calde nella stagione estiva

Ma la vera perla di Përmet sono le sue terme; meravigliose piscine naturali, scavate nella roccia e incastonate in un canyon di rara bellezza.

LE TERME DI BENJE

A 10 km da Përmet, superato il pittoresco villaggio di Patran, troverete alla vostra sinistra un piccolo cartello con scritto “Banjat e Benjes” (ossia le terme di Begne), dovrete proseguire su quella strada, inoltrandovi in un percorso meraviglioso che passa attraverso le abitazioni dei contadini. Incontrerete mucche, asini, capre e contadini alla guida di mezzi improbabili. Ad un certo punto si aprirà di fronte a voi un panorama eccezionale: il ponte ottomano Katiu, le rive del fiume Langaricë e una manciata di piscine naturali.

ponte katiu permet
Il Ponte ottomano

Le acque termali di Benje sono famose in tutta l’Albania per le proprietà curative e sono considerate dagli specialisti tra le migliori in Europa. Con una temperatura di acqua che varia da 26-32 ° C., le fonti sono
utilizzate per le malattie reumatiche croniche, per le malattie dello stomaco e per la cura della pelle.

piscine Benje

Alcuni habituè (anziani, naturalmente, tutti armati di contaminuti, giuro!) mi hanno spiegato che per poter beneficiare delle proprietà curative dell’acqua occorre stare immersi per almeno 20 minuti.

La cosa che più mi ha stupito è stata scoprire che queste “terme” vengono curate direttamente dagli abitanti della zona: io ho trascorso alcune ore in compagnia di due signori sulla sessantina che a turno, armati di piccone e arnesi vari, spaccavano le rocce, aggiungevano il fango e creavano nuove piscinette, incanalando l’acqua dalla sorgente. Alla mia domanda del perché provvedessero loro alla sistemazione delle piscine, la risposta mi ha lasciata disarmata:

“è la nostra terra, queste sono le nostre meraviglie, dobbiamo averne cura, sistemarle quando si rovinano, crearne di nuove. Nessuno ci paga per farlo, perché voi in Italia non fate uguale?”.

Osservandoli sudati, con accanto un cestino colmo di uova sode e pane per gustarsi il pranzo all’ombra di un albero, non ho avuto il coraggio di dire che no, in Italia non siamo così generosi con la nostra patria.

Se avete voglia di lanciarvi in una impresa eroica, potrete risalire il fiume e raggiungere il Canyon di Lengaricë (5 km dal ponte): io ci ho messo circa 2 ore ad arrivare sino alla gola. Il percorso all’inizio è molto gradevole; si incontrano altre piscinette minuscole di acqua sulfurea dove ritemprarsi, una piccola sorgente di acqua gelata e delle cascate su delle rocce tonde (su cui è possibile sedersi per ottenere l’effetto “idromassaggio“).

Canyon di Lengaricë
La partenza per il Canyon di Lengaricë, subito dopo il Ponte

Mano a mano che si avanza, il fondo diventa fangoso e scivolosissimo (fate davvero attenzione!), le pareti di roccia iniziano a chiudersi e vi troverete in mezzo alla natura più selvaggia con i polpacci a mollo e il cuore pieno di gioia.

Canyon Përmet
Un tratto di Canyon strettissimo e scivoloso: occorre stare attaccati alla parete di roccia, cercando di mantenere l’equilibrio

I DINTORNI DI PËRMET

Per scoprire la valle di Përmet, potrete visitare:

  • il villaggio di Patran (un minuscolo villaggio nato sulla strada e costituito da una manciata di casette in pietra, una scuola colorata e un ristornate sul fiume);
  • l’antico villaggio di Frashër all’interno del Fir of Hotova National Park (una decina di case in pietra, un piccolo museo e una vista mozzafiato sulle montagne);
  • il piccolo villaggio di Leusa (la salita è tremenda ma la chiesa ortodossa di Santa Maria, nota per le pitture murali iconografiche bizantine, è da vedere).

COSA MANGIARE

Përmet è il secondo presidio Slow Food albanese (l’altro è a nord): qui troverete alimenti freschi, biologici e a chilometro zero, che potrete degustare nei ristoranti con “la chiocciola” o nelle tante guest house appena nate.

Tra i prodotti tipici ci sono:

  • il Kole (budello di carne lasciato asciugare e poi cotto sulla legna);
  • il pastërma (carne caprina essiccata su un caminetto);
  • il gliko (composta di frutta).
    gliko Përmet
    Il Gliko, il tipico dolce di Përmet

Mi raccomando: non andate via da Përmet senza aver assaggiato almeno uno dei piatti tipici e senza aver fatto la scorta di Gliko per gustarlo sulle vostre tavole durante l’anno.

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