Tirana, itinerario nel centro della capitale albanese

Tirana mi piace tantissimo, credo che ormai lo sappiano tutti dato che lo ripeto in continuazione; è una città giovane, dinamica, attiva e con un grande fermento culturale. Se dovessi scegliere un posto all’estero dove trasferirmi, la mia scelta cadrebbe senza dubbio su Tirana.

Da alcuni anni la città sta vivendo una trasformazione enorme che avviene alla velocità della luce. Nell’ultimo anno ci sono stata almeno 5/6 volte e ho sempre trovato qualcosa di nuovo e super interessante da fare e da vedere tant’è che la Guida turistica gratuita di Tirana che ho redatto alcuni mesi fa, ha già subito diverse revisioni e aggiunte!

Il modo migliore per visitare il centro di Tirana è a piedi, preparandosi ad una lunga ma entusiasmante passeggiata tra le strade e i viali cittadini.

Tirana Bunker

Questo itinerario, che potrete fare tranquillamente in una giornata, è solo un assaggio di quello che offre Tirana, per vedere discretamente tutta la città, servono almeno tre giorni.

Come periodo ritengo che Tirana sia visitabile tutto l’anno, consiglio però di evitare i mesi più caldi come luglio e agosto dove le temperature raggiungono anche i 40° con un tasso di umidità altissimo.

 

Partendo da Piazza Skanderbeg, che rappresenta il fulcro della città, si può facilmente tracciare un itinerario alla scoperta dei luoghi di interesse più importanti, concentrati principalmente nel centro.

La piazza stessa è il primo punto dove fermarsi; completamente restaurata, il 10 giugno di quest’anno è stata inaugurata in questa sua nuova veste estremamente moderna, confermandosi, ancora una volta, simbolo di quell’incessante processo di rinnovamento che l’Albania sta vivendo dalla caduta dell’impero ottomano, avvenuta nel 1912. Da allora, piazza Skanderbeg è sempre stata considerata una sorta di vetrina per l’estero, il luogo dove mettere in mostra le proprie idee e tendenze socio politiche attraverso lo stile architettonico. Difatti è stata trasformata e stravolta tante volte quanti sono stati i cambiamenti ai vertici; dallo stile neo-razionalista di Re Zog, a quello fascista di Mussolini, fino ad arrivare al rigore comunista di Enver Hoxha.

Se vuoi conoscere un po’ di più la storia dell’Albania, inizia da qui >> Storia dell’Albania

Oggi invece è il desiderio di apertura a parlare, la voglia di aprirsi, di incontrarsi, di accogliere e di essere accolti e piazza Skanderbeg, così ampia e vuota, rappresenta in toto questa tendenza, vedere per credere!

Ai bordi della piazza troverete:

  • La statua di Giorgio Castriota Scanderbeg (Gjergj Kastrioti Skënderbeu), l’eroe nazionale a cavallo che, portato via dalla famiglia e addestrato dall’esercito turco, divenne poi il più grande oppositore dell’avanzata dell’impero ottomano verso l’est Europa, bloccandola per decenni.
  • Il Museo di Storia Nazionale con il suo enorme mosaico decorativo posto sulla facciata, vi farà fare un tuffo nella storia dell’Albania a partire dall’antichità fino ad arrivare al periodo comunista, suddivisa in 8 padiglioni:
    Antichità, Medioevo, Rinascimento, Indipendenza, Iconografico, Etnografico, Guerra anti Fascista, Genocidio Comunista.
  • Il palazzo della Cultura, costruito nel 1963 per onorare l’amicizia dell’epoca con la Russia, oggi ospita la Biblioteca Nazionale e il Teatro dell’Opera e del Balletto.
  • La Moschea di Et’hem Beut, costruita alla fine del 1700 da Molla Bey e dal figlio Haxhi Et’hem Bey, rappresenta una parte molto importante della storia di Tirana. Come tanti altri luoghi di culto, venne chiusa durante il regime comunista e riaperta nel 1991 con un atto spontaneo ed anarchico del popolo, ricordato come la rinascita della libertà religiosa in Albania.
  • Il Tirana International Hotel, uno dei più importanti hotel della città; costruito in stile sovietico durante il regime comunista, è stato per anni l’edificio più alto della città e veniva utilizzato per ospitare esclusivamente rappresentanti di delegazioni straniere e facoltosi turisti stranieri.

Lasciata piazza Skanderbeg e imboccata la Rruga Ludovik Shllaku, camminando per poco più di 500 mt, si raggiunge Pazari I Ri, letteralmente il nuovo mercato, un antico quartiere rinnovato e riqualificato all’inizio del 2017 che sta diventando l’attrazione più ricercata della città. Edifici colorati, stile moderno ed accattivante, ristoranti di vario genere, negozi di alimentari e un mercato con frutta, verdura, pesce fresco, carne e tutti i prodotti tipici albanesi come olive, vino, raki, tabacco fresco e erbe di montagna.

Ritornando per la strada principale, svoltate a sinistra sulla George W. Bush, vi troverete ai piedi dell’Hotel Plaza dove potrete ammirare la Tomba di Kaplan Pasha, che governò Tirana nel XIX secolo, uno dei segni del periodo di dominazione ottomana che hanno resistito alle distruzioni avvenute durante la seconda guerra mondiale.

Proseguendo sulla George W. Bush, dopo aver passato il grande centro commerciale Toptani, tenendo la sinistra, arriverete al Ura e Tabakeve, ponte di Tanners, testimonianza dello sviluppo commerciale della Tirana del 18° secolo. Il ponte infatti consentiva il passaggio di carovane con prodotti agricoli e capi di bestiame provenienti dalle zone limitrofe che sarebbero poi stati macellati e conciati in città.

Tirana Tanners Bridge
Foto di Visit Tirana

Proseguite ora a destra sul Bulevard Zhan D’Ark, passerete un’enorme moschea (attualmente in costruzione) e dopo meno di 500 mt arriverete alla Piramide, uno dei luoghi più controversi di Tirana. Costruita nel 1988, a tre anni dalla morte del dittatore Enver Hoxha, per il volere della figlia e del genero architetto, doveva essere una sorta di mausoleo dedicato al dittatore stesso. Fu invece ampiamente utilizzata come centro culturale per concerti ed eventi e fu oggetto di forte dibattito e di scontri nel 2010 quando il premier Berisha era intenzionato a raderla al suolo per eliminare ogni segno di comunismo dalla capitale, intenzione che riscontrò molta opposizione.
Tutt’oggi la Piramide è presente e continua ad essere considerata un importante simbolo di riconoscimento della città nonostante si trovi in uno stato di evidente decadenza. Da evidenziare il genio dell’architettura, oltre ad essere la piramide stessa un simbolo di potere, vista dall’alto, assume la forma molto stilizzata dell’aquila a due teste, stemma nazionale albanese.

Piramide di Tirana

Svoltate a destra sul Bulevard Deshmoret e Kombit e, sullo stesso lato della strada, troverete la Galleria d’Arte Nazionale con, nel giardino, la grande installazione chiamata “Nuvola“, spesso utilizzata per eventi di svariato genere.

Attraversate la pedonale Shetjtoria Murat Toptani e vi troverete a camminare tra grandi ed imponenti edifici dal sapore fascista (furono infatti costruiti sotto le direttive di Mussolini) tra i quali il Teatro Nazionale, il Teatro Nazionale Sperimentale e tutti i palazzi amministrativi e governativi della città, dipinti di giallo e illuminati durante la notte.

Tirana Nuvola

Alla fine dell’area pedonale scorgerete la cupola del Bunk’Art 2, il bunker governativo che durante il regime comunista ospitava il ministero degli affari interni, oggi trasformato in museo. Su questo luogo ci sarebbe da dire davvero tanto ma credo che la cosa migliore da fare sia quella di visitarlo almeno una volta. Io ci sono stata tre volte e ci tornerò ancora; ogni volta ho provato emozioni differenti, sempre molto forti difficili da raccontare. Ho avuto altresì il piacere e l’onore di intervistare Rajmonda Zajmi, l’artista che ha realizzato l’opera chiamata “Il Mostro della Dittatura” ed esposta in una delle stanze del bunker, lascio quindi la parola a lei.

 

Bunk'art 2 TiranaUsciti dal Bunk’art, riprendente il Bulevard Deshmoret e Kombit in direzione opposta alla piazza e raggiungete il Parco Rinia, chiamato anche Parco della Gioventù, dove vi potrete rilassare su una panchina colorata riflettendo magari su quando visto poco prima. Nel parco sorge il Taiwan Center, un grande complesso con ristorante, bar e gelateria molto frequentato sia di giorno che di sera.

Tirana Parco Rinia

 

Siamo giunti quasi al termine di questo itinerario per visitare il centro di Tirana, l’ultima tappa è la Cattedrale Ortodossa Resurrezione di Cristo che rappresenta la 3° chiesa ortodossa più grande d’Europa e che si riconosce per i colori e le luci sgargianti. Dall’ingresso principale del Taiwan Center, la si raggiunge restando sulla Rruga Ibrahim Rugova verso destra, subito dopo il semaforo.

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