A differenza dell’estate scorsa, quest’anno abbiamo deciso di lasciare a casa l’auto e di scegliere l’inebriante libertà di muoverci con uno scooter Piaggio 125 Liberty noleggiato in loco e omologato per due persone.
Facciamo base all’Eco camping Altea di Drymades, spiaggia e località che preferisco in assoluto, il che ci consente di muoverci agevolmente in un ampio tratto di costa, sia verso nord arrivando, in un’ora circa, fino ad Orikum, che verso sud fino a località come appunto Porto Palermo.
Ed è proprio di questo viaggio su due ruote Dhermi-Porto Palermo che vi voglio parlare.
L’abbiamo fatto qualche giorno fa, lasciando una calda Drymades affollatissima per via del Turtle Fest, il grande festival di musica elettronica che dura tre giorni e che richiama tantissime persone, per lo più giovani, da tutte le nazioni vicine, Italia compresa.
La maestosa bellezza e la repentina varietà di paesaggio che offre questo pezzo di costa del Sud Albania, si presta alla perfezione per essere vissuta ed esplorata su due ruote poiché, a differenza dell’auto, viaggiando in scooter o moto, sei completamente avvolto e coinvolto nel panorama, tutto appare più vicino e ti senti parte della grandezza che ti ci circonda.
Superate le prime curve si passa un piccolissimo tratto di strada con alcuni bar e tavole calde dallo stile molto molto semplice frequentate principalmente da persone del posto, perlopiù anziani, che si ritrovano per una partita a carte, un caffè e un raki godendo di una vista mare a dir poco spettacolare. Se ci passate all’ora di pranzo o cena non abbiate alcun timore e fermatevi, gusterete del pesce di giornata come calamari o coze (orata) fritti o alla griglia, patate fritte, insalata e birra locale ad un prezzo davvero irrisorio.
Il primo spettacolo che vi lascerà senza fiato, la natura ve lo offre a Illias; qui la strada si alza parecchio e si allontana leggermente dal mare per lasciare spazio al Kanioni i Gjipese, un vero e proprio canyon di terra rossa e che non ha niente da invidiare ad altre zone del mondo. Si tratta di una stretta gola formata dal fiume Gjipe, lunga 4 km, larga fino a 20 mt e con pareti alte 75 metri, dove è possibile fare escursioni e sport come l’arrampicata o il canyioning. Il canyon sfocia a Gjiri i Gjipe, la bellissima spiaggia del Monastero di San Teodoro che si raggiunge imboccando la piccola strada sulla destra segnalata con Monastiri; qui si lascia il mezzo al parcheggio e ci si avvia a piedi verso i resti del monastero che meritano una breve sosta. Per arrivare alla spiaggia ci vorranno almeno 30 minuti percorrendo un tratto di strada dissestata e in forte pendenza che consiglio di fare con scarpe da ginnastica ai piedi e infradito nello zaino. Una volta arrivati vi assicuro che la fatica sarà altamente ripagata!
Ma torniamo al nostro viaggio, dopo il tratto con il canyon si arriva a Vuno, un villaggio che passa troppo spesso inosservato poiché che ha tanto da raccontare in termini di storia, architettura e cultura, quindi una breve sosta è più che consigliata. Antiche case in pietra costruite con una tecnica particolare ritrovabile solo in pochissimi villaggi albanesi, tutte rivolte verso il mare e strutturate in modo che nessuna oscuri la vista alle altre, strade di ciottoli e una torre di tre piani dichiarata monumento culturale nazionale. Interessante sapere che Vuno ha dato i natali a tantissimi artisti, scrittori, musicisti e personaggi importanti tra cui Edi Rama, l’attuale primo ministro, nonché artista, albanese.
Vuno sovrasta la baia di Jalë che si incontra proseguendo verso Himara e che, data la sua particolare bellezza, ho inserito tra le 5 spiagge da sogno del sud Albania.
Da questo punto fino ad arrivare a Himara, la strada si alterna tra tornanti, curve e forti pendenze che necessitano un livello di attenzione abbastanza elevato ma dove si percepisce in modo prorompente la presenza di una natura indomabile e ricca. Poco prima di arrivare alla cittadina, vi attende la bella e ampia spiaggia di Livadh per un rinfrescante bagno e una birra ghiacciata prima di riprendere il viaggio.
Himara si attraversa lentamente a causa del traffico, copioso in queste giornate di pienone estivo; è una cittadina di mare molto frequentata e ben servita con due grandi spiagge principali e relativi lungomare ricchi di ristoranti, locali serali, creperie, fast food, gelaterie, negozi. É anche la città di riferimento per ospedale e uffici pubblici per le vicine località di mare come Dhermi.
Da Himara a Porto Palermo sono solo 7 i km da percorrere parte dei quali leggermente più interni rispetto la costa, qui l’ambiente si fa via via sempre più rurale e agricolo e la probabilità di incontrare sulla strada capre, mucche o pecore è altamente elevata. Quanto si ritorna sulla costa, oltre alla strada, ricordatevi di lanciare qualche sguardo sul mare di tanto in tanto perché ci sono degli scorci a dir poco strepitosi compresa la baia di Llaman, molto bella ma anche molto turistica.
Porto Palermo la si vede da lontano e appare subito per quello che è, ovvero una meraviglia. Un piccolo lembo di terra bagnato da un mare cristallino da entrambi i lati e un isolotto verde con un piccolo castello a base triangolare sopra, tutto qui; tanto fascino racchiuso in così poco! Fascino e soprattutto storia che interessa anche il nostro paese, infatti il nome di questa baia fu dato dai soldati italiani che furono inviati qui durante la seconda guerra mondiale, probabilmente per sentirsi un po’ più vicini a casa. La fortezza, conosciuta come Castello di Ali Pashe Tepelena, venne innalzato durante il 1800 da appunto Ali Pasha per difendere le coste dagli attacchi degli ottomani e, si dice, anche per nascondere i suoi tesori. Si narra infatti che al termine dei lavori di costruzione, fece uccidere tutti coloro che vi contribuirono poiché avrebbero potuto divulgare notizie riguardo ciò che vi nascondeva.
Il nostro viaggio su due ruote è giunto alla sua destinazione prestabilita, stanchi e un po’ cotti dal sole, ci si ristora al Porto Palermo Restorant dove è d’obbligo ordinare orate alla griglia poiché sono freschissime e arrivano dall’allevamento di proprietà del ristorante stesso, situato nella baia.