
ALLA SCOPERTA DELL’ISOLA DI SHURDHAH: IMPERDIBILE GITA IN BARCA TRA STORIA E PAESAGGI MOZZAFIATO
Quando ho scoperto l’esistenza dell’isola di Shurdhah, ammetto che è stata una sorpresa anche per me. Nonostante gli anni trascorsi ad esplorare ogni angolo dell’Albania, questa piccola meraviglia mi era sfuggita. Eppure, appena ho visto le immagini e video e ho letto delle sue affascinanti vicende storiche, ho deciso che questa perla doveva divenire una delle località visitate nei nostri tour.
Ti racconto qualcosa in più su questo luogo speciale, che abbiamo deciso di inserire come novità del 2025 nei tour:
– Natura e Cultura
– Albania Classica
– Albania, Epiro e Macedonia del Nord
Tutti questi itinerari infatti includono nel prezzo una gita in barca sul lago di Vau i Dejës per raggiungere questa piccola isola sospesa nel tempo.
Dove si trova l’isola di Shurdhah
Questa piccola isola si trova nel nord dell’Albania, nel lago artificiale di Vau i Dejës, non lontano dalla città di Scutari (Shkodër). È la più grande tra le isole che emergono dalle acque del lago di Vau i Dejës. Si estende su circa 7,5 ettari e si allunga per 390 metri, dal suo punto più a nord fino all’estremità meridionale, regalando uno scenario unico tra rovine e natura selvaggia.
Si tratta in realtà di un’antica collina, parte della valle del fiume Drin, che è stata parzialmente sommersa negli anni ’70 con la costruzione della diga e della centrale idroelettrica.
Il risultato è affascinante; oggi quella che era un’altura è diventata una piccola isola verdeggiante, raggiungibile solo in barca.
La traversata è breve ma molto suggestiva: paesaggi di acqua verde smeraldo, silenzio ovattato, natura selvaggia. Un preludio perfetto a ciò che ti aspetta sull’isola.
Sarda: la città dimenticata
Quello che oggi chiamiamo isola di Shurdhah era in realtà l’antica città di Sarda (Sardë), un’insediamento di grande importanza durante il medioevo.
Il nome originale Sardë fu cambiato in Shurdha – che significa sordo in albanese – durante il periodo ateo del regime comunista. A causa del forte richiamo religioso, questo luogo fu completamente abbandonato dimenticato per decenni.
Sebbene spesso si legga di una sua origine illirica, gli studi archeologici finora eseguiti non hanno trovato tracce anteriori al Medioevo. Le rovine che si possono visitare oggi raccontano una storia tutta medievale, legata alla Chiesa, al commercio e ai poteri feudali dell’epoca. Secondo i suddetti studi (vedi Honor Frost Foundation, 2023), la città nacque tra il IV e il VI secolo d.C., probabilmente come insediamento fortificato in posizione strategica lungo il fiume Drin, che fungeva da via commerciale e militare.
Nei secoli Sarda divenne un centro ecclesiastico di rilievo, sede di un’importante diocesi a partire dal XII secolo. Nel periodo di massimo splendore si dice addirittura che contava 365 chiese anche se questa sembra essere più una leggenda che una verità, considerate le dimensioni ridotte dell’isola odierna.
Oggi, tra le rovine presenti sull’isola, spiccano i resti di diverse chiese, fondamenta e parti delle mura, che testimoniano l’importanza spirituale di Sarda nel periodo medievale.
COSA RESTA OGGI SULL’ISOLA
- Mura difensive: la città era protetta da due cinte murarie, una intorno all’acropoli e una più esterna, con torri di guardia e porte d’accesso.
- Resti di abitazioni medievali, alcune scavate nella roccia o con pavimenti in pietra.
- Fondamenta di chiese in stile romanico-bizantino, alcune ancora parzialmente visibili.
- Un ponte sommerso oggi è visibile solo nei periodi di secca. Un dettaglio che affascina chi ama i misteri sommersi.
Camminare tra queste rovine è come fare un salto nel tempo. Una città fantasma che emerge dalle acque, avvolta dal silenzio, eppure ancora viva nella memoria di chi la visita.
UN’ESPERIENZA TRA NATURA, STORIA E SPIRITUALITÀ
Quello che colpisce dell’isola di Shurdhah non è solo la storia o le rovine in sé. È l’atmosfera. Tutto intorno, il lago riflette il cielo e le montagne. Non ci sono automobili, non ci sono negozi, non ci sono folle. Solo acqua, vento, silenzio.
La visita è intensa e lascia spesso un senso di meraviglia difficile da spiegare. Molti viaggiatori la descrivono come un luogo spirituale, quasi mistico. Per la concentrazione di edifici religiosi, qualcuno l’ha paragonata a un piccolo Monte Athos albanese. Altri la definiscono la Pompei sommersa del nord Albania, per la sua capacità di raccontare storie antiche e perdute attraverso pietre silenziose.
A me piace semplicemente chiamarla con il suo nome: Isola di Shurdhah

Come e quando visitare l’isola
L’unico modo per arrivare sull’isola è via barca. Le partenze avvengono da un piccolo molo nei pressi della diga di Vau i Dejës. Il tragitto dura circa 20-30 minuti, dipende dal tipo di imbarcazione.
L’isola non è attrezzata turisticamente: non ci sono servizi igienici né punti ristoro, quindi è bene portare con sé acqua, cappello e scarpe comode.