Il Capodanno in Albania non è una semplice festa di fine anno: è un momento carico di significato, un’occasione che intreccia storia, tradizione e spirito di comunità. Da Tirana a Valona, da Berat a Saranda, tutte le città albanesi si animano per celebrare quella che è considerata la festa più importante dell’anno.
In Albania, infatti, il Capodanno è vissuto con la stessa intensità emotiva che gli italiani riservano al Natale, tanto che in molte località è considerata la festività più attesa dell’anno. Un sentimento paragonabile, per gli albanesi, solo a quello per la Festa dell’Indipendenza e la Festa della Liberazione, che si celebrano il 28 e 29 novembre.
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Ma perché il Capodanno è così sentito in Albania?
Un viaggio nella storia: dal comunismo al Capodanno moderno
Per capire l’importanza del Capodanno, bisogna fare un salto indietro nel tempo, fino agli anni del regime comunista di Enver Hoxha.
Nel 1967, l’Albania si autoproclamò il primo Stato ateo al mondo, vietando categoricamente ogni forma di espressione religiosa. Natale, Pasqua, Bayram e tutte le altre festività religiose furono cancellate dal calendario e bandite. I luoghi di culto – chiese, moschee e cattedrali – vennero demoliti o convertiti in magazzini, uffici governativi e strutture militari. I capi religiosi furono perseguitati, espulsi o addirittura giustiziati.
La repressione fu così capillare che persino le tradizioni popolari furono rielaborate per adattarsi all’ideologia del regime.
IL BABBO E L’ALBERO DI CAPODANNO
Babbo Natale fu eliminato, ma nacque Babagjyshi i Vitit të Ri (il Babbo di Capodanno). Babagjyshi ha la barba bianca, un bastone, una lunga veste e alla mezzanotte del 31 dicembre porta i doni ai più piccoli, mentre gli adulti si scambiano degli umili regali. Stessa sorte per l’albero di Natale che diventò l’Albero di Capodanno, addobbato con decorazioni artigianali e frutta, simbolo di unione e speranza.

Tuttavia, neanche la repressione più severa riuscì a cancellare del tutto la fede e le tradizioni dalle vite delle persone. Alcune famiglie, al sicuro tra le mura domestiche, continuarono a celebrare il Natale in segreto, sfidando il pericolo di severe sanzioni.
LA STORIA DI NONNA PIA
Un esempio straordinario di questa resistenza silenziosa è la storia di una donna italiana d’Albania trasferitasi a Tirana per amore negli anni ’20. Negli anni ’60, di rientro da uno degli ultimi viaggi in Italia che potè fare prima della totale chiusura dei confini, Nonna Pia, che non voleva rinunciare alla sua fede, si portò dietro un piccolo presepe e riuscì ad introdurlo clandestinamente nascondendolo tra i suoi bagagli. Nonostante i severissimi controlli delle autorità, il presepe trovò posto nella sua casa a Tirana, diventando simbolo di coraggio e fedeltà alle tradizioni religiose.
Potete leggere qui la storia di nonna Pia, un’italiana che sfidò il regime albanese per non rinunciare al Natale
Con la caduta del regime comunista nel 1990, l’Albania si riaprì al mondo. Non solo il Natale e le altre festività religiose tornarono a essere celebrate, ma molte tradizioni, sopravvissute grazie alla diaspora albanese, furono recuperate e integrate nella cultura contemporanea. Nonostante ciò, il Capodanno è rimasto la festa più amata e attesa, perché capace di unire persone di diverse fedi religiose: cattolici, ortodossi, musulmani e atei.
Come si festeggia il Capodanno in Albania oggi
Oggi il Capodanno in Albania è una festa di gioia, calore e condivisione, vissuta con entusiasmo in ogni angolo del paese.
IL CENONE IN FAMIGLIA
La serata inizia con il tradizionale cenone con tutta la famiglia, a casa o al ristorante. Un momento di unione e festa. I preparativi per il banchetto iniziano giorni prima, e la tavola si riempie di piatti tipici della tradizione albanese. Il tacchino è il re della serata, accompagnato dal riso pilaf e da altre pietanze locali. A chiudere la cena, una varietà di dolci locali, tra cui il bakllava e il trilece
LA MEZZANOTTE IN PIAZZA
In tutte le principali città del Paese, si attende la mezzanotte in piazza, ma è la capitale Tirana a diventare il cuore pulsante dei festeggiamenti. Nella centralissima Piazza Skanderbeg, un maestoso albero addobbato e illuminato domina la scena, circondato da un luminoso luna park, mercatini natalizi e stand gastronomici. È qui che migliaia di persone si riuniscono per aspettare la mezzanotte per scambiarsi abbracci e sinceri auguri per l’anno che sta iniziando.
LA LUNGA NOTTE DI FESTEGGIAMENTI
Dopo la mezzanotte, i giovani si riversano nei locali e nei club per continuare i festeggiamenti fino alle prime luci dell’alba. Ogni città ha il suo stile, ma ovunque si respira la stessa atmosfera di allegria e convivialità in tutta sicurezza.
I BOTTI DI CAPODANNO
E non dimentichiamo i fuochi d’artificio, un elemento immancabile del Capodanno albanese. Gli albanesi non badano a spese per illuminare il cielo: lo spettacolo pirotecnico di Tirana è tra i più emozionanti dei Balcani.
Capodanno in Albania: una festa per tutti
Il Capodanno in Albania non è solo un’occasione per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo. È una celebrazione che intreccia passato e presente, unisce persone di ogni fede e racconta la resilienza di un popolo che, nonostante tutto, ha sempre trovato modi creativi per mantenere vive le proprie tradizioni.